5 Monumenti e Architetture Più Famosi in Marmo in Italia

Dal bianco brillante di Carrara al rosso intenso di Verona, il marmo italiano ha dato forma a capolavori che raccontano secoli di arte e cultura. Ogni città custodisce monumenti unici scolpiti in pietra, simbolo della genialità architettonica del nostro Paese. In questo articolo ti portiamo in viaggio tra i cinque monumenti in marmo più famosi d’Italia: opere maestose che ancora oggi affascinano milioni di visitatori.

E.P.

7/26/20255 min read

Duomo di Milano
Duomo di Milano

L’Italia è ricca di capolavori architettonici realizzati in marmo, una pietra che da secoli simboleggia eleganza, forza e maestria artigianale. Dai templi romani alle cattedrali gotiche, ogni epoca ha lasciato un segno scolpito nella pietra. In questo articolo ti accompagniamo alla scoperta di cinque tra i più famosi monumenti in marmo presenti sul territorio italiano: opere iconiche che uniscono arte, storia e tradizione.

Il Duomo di Milano – Un capolavoro gotico in marmo bianco

Il Duomo di Milano è una delle cattedrali di stile gotico più celebri al mondo e il simbolo per eccellenza della città meneghina. La sua costruzione, iniziata nel 1386, ha richiesto oltre cinque secoli e oltre 200.000 blocchi di marmo bianco di Candoglia, estratto dalle cave della Val d’Ossola. Tale marmo viene estratto nel comune di Mergozzo (provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Val d'Ossola).

Ma come veniva trasportato il marmo fino a Milano?

Il marmo di Candoglia è stato trasportato al Duomo di Milano attraverso un percorso complesso e articolato, principalmente via acqua, lungo fiumi e canali.

Ecco le tappe e le modalità di trasporto:

Estrazione del marmo e discesa a valle:

◦ I blocchi di marmo venivano estratti da tre cave: la Fontana, il Ciochirolo e la Superiore (o madre).

◦ Inizialmente, venivano fatti scivolare a valle lungo canali chiamati "menori", ma questo spesso causava la rottura o la scheggiatura del marmo.

◦ Successivamente, fu adottato il sistema della "lizzatura": i blocchi venivano posti su una slitta (detta "lizza") fatta di tronchi o assi di legno, trattenuta da grosse corde di canapa ancorate a pioli. Questa slitta scendeva su assi di legno insaponati, chiamati "curli", un lavoro pericoloso per gli operai.

◦ Dopo una prima sgrossatura nei laboratori, il marmo veniva imbarcato in un piccolo porto chiamato "piarda".

Il Percorso via acqua prevedeva:

Fiume Toce: I barconi a fondo piatto scendevano lungo il Toce fino a immettersi nel Lago Maggiore.

Lago Maggiore: Le imbarcazioni attraversavano il Lago Maggiore, in particolare il Golfo Borromeo, e il tratto finale considerato più pericoloso che portava alla "paladella" (la chiusa di derivazione del Naviglio). In questo tratto, spesso era presente una "guida" a bordo per condurre l'imbarcazione.

Sesto Calende: Le barche proseguivano verso sud fino a Sesto Calende, dove la guida scendeva e subentrava il "navalestro", responsabile della conduzione dell'imbarcazione fino a Milano per oltre 50 km.

Fiume Ticino: Da Sesto Calende iniziava il viaggio sul Ticino, un tratto lungo e difficile a causa della presenza di ben undici rapide, dove la velocità poteva raggiungere i 15 nodi, causando numerosi naufragi.

Naviglio Grande: A Tornavento, le imbarcazioni, inizialmente grossi "zatteroni", venivano dirottate lungo il Naviglio Grande.

Identificazione dei materiali:

◦ Tutti i materiali trasportati per la costruzione della Cattedrale, inclusi i marmi, erano contrassegnati con la sigla A.U.F., acronimo di "Ad Usum Fabricae" (ad uso della Fabbrica). Questo contrassegno permetteva il riconoscimento alle varie dogane e garantiva l'esenzione da ogni dazio e gabella, un privilegio concesso dal Duca Gian Galeazzo Visconti il 24 ottobre 13876.... Da qui deriva il modo di dire "a ufo", cioè gratis.

Arrivo a Milano:

◦ Inizialmente, il percorso si concludeva al Laghetto di Sant'Eustorgio.

◦ Successivamente, grazie all'invenzione della Conca di Viarenna (o Conca della Fabbrica), le imbarcazioni potevano arrivare fino al Laghetto di Santo Stefano, a soli 300 metri dal Duomo di Milano. Il Laghetto di Santo Stefano è rimasto attivo fino alla sua chiusura nel 1857.

◦ Al Laghetto di Santo Stefano, il convoglio veniva preso in consegna dal "parone del fosso" che lo portava all'interno della cerchia interna, dove i marmi venivano sbarcati e pronti per essere lavorati alla Cascina degli Scalpellini, poco distante dal Duomo.

Il Duomo di Siena – Un’esplosione di marmo bianco, nero e verde

Il Duomo di Siena è una straordinaria espressione dell’arte romanico-gotica italiana. Costruito tra il XII e il XIV secolo, è famoso per l’alternanza di marmi bianchi e neri, simboli della città, e per i dettagli in marmo rosso e verde.

All’interno si trovano vere opere d’arte in marmo, tra cui il pavimento intarsiato (uno dei più ricchi al mondo) e la statua di San Giovanni Battista scolpita da Donatello.

Il duomo è visitabile a pagamento; puoi comprare i biglietti qui.

L’Arco di Tito, Roma – Un monumento imperiale in marmo di Carrara

Situato nel Foro Romano, l’Arco di Tito è uno degli archi trionfali più antichi e meglio conservati della Roma imperiale. Fu costruito nell’81 d.C. per celebrare la vittoria dell’imperatore Tito nella guerra giudaica. È realizzato in gran parte con marmo bianco di Carrara, famoso per la sua purezza e lavorabilità.

I rilievi in marmo all’interno dell’arco raffigurano scene di trionfo militare, ed è considerato un precursore per tutti gli archi costruiti successivamente in Europa.

L'arco è visitabile e i biglietti possono essere acquistati qui.

Il Battistero di San Giovanni, Firenze – Una struttura romanica in marmo bianco e verde

Il Battistero di San Giovanni è uno dei più antichi edifici religiosi di Firenze (XI sec.). È rivestito di marmo bianco di Carrara e marmo verde di Prato, creando una combinazione visiva iconica. Le famose “Porte del Paradiso” di Lorenzo Ghiberti furono installate proprio qui, rendendo il Battistero un punto di riferimento per il Rinascimento.

Il Tempio Canoviano di Possagno – Il Pantheon in marmo veneto

Opera neoclassica firmata da Antonio Canova, scultore tra i più importanti d’Europa, il Tempio Canoviano si trova a Possagno (TV), paese natale dell’artista. La struttura, ispirata al Pantheon romano, è rivestita in marmo bianco proveniente dal Veneto e ospita la tomba dello stesso Canova. Un luogo che fonde arte, spiritualità e paesaggio.

Il tempio può essere visitato comodamente da casa grazie al tour 3D presente in questo sito: https://www.tempiocanoviano.it/3d-virtual-tour; se vuoi visitarlo dal vivo invece:

Alla domenica e nei giorni festivi, alle 15,00 e alle 16,00, sono organizzate visite guidate spontanee presso il Tempio.
Per
Info e costi: 320 4955294, visite@tempiocanoviano.it.

Conclusione

Il marmo ha attraversato i secoli senza mai perdere fascino. Ogni monumento racconta una storia di maestria artigiana, spiritualità, potere o bellezza. Visitare queste opere significa riscoprire l’identità culturale italiana scolpita nella pietra, ma è anche un modo per capire quanto il marmo sia ancora oggi protagonista — anche nelle sue forme più moderne, come i marmoggetti.

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il duomo di siena - foto da https://www.terredisiena.it/cammini-outdoor/6-2-la-nuova-cattedrale-del-magnificoil duomo di siena - foto da https://www.terredisiena.it/cammini-outdoor/6-2-la-nuova-cattedrale-del-magnifico
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